Nel 2024 è possibile andare in pensione sfruttando i nuovi canali uscita stabiliti dal Governo: i requisiti per lasciare subito il lavoro.
Ci siamo: l’INPS ha ufficialmente dato il via all’invio alla ricezione delle domande di pensionamento anticipato. L’istituto ha aggiornato il proprio sistema informatico di gestione delle domande per andare in pensione nel 2024, adeguandolo alle modifiche introdotte dalla nuova Quota 103 e dalla nuova Opzione Donna. Il canale di uscita più importante è dunque ancora Quota 103, anche se cambiano i requisiti.
I riferimenti fondamentali da tenere presenti sono anagrafici e contributivi. I criteri della cosiddetta Quota 103, anche nota come pensione anticipata flessibile, per far sì che un lavoratore possa lasciare il lavoro in anticipo sono l’aver raggiunto almeno 62 anni di età e avere almeno 41 anni di contributi versati.
Per i contributi valgono anche gli anni accreditati, per esempio tramite il riscatto della laurea. In pratica, i requisiti anagrafici e contributivi, nonostante i proclami passati dell’esecutivo, sono gli stessi dello scorso anno, ma chi li matura tra il primo gennaio 2024 e il 31 dicembre 2024 (vale a dire chi rientra nella proroga) subirà tre penalizzazioni.
La prima penalizzazione riguarda il calcolo della pensione che segue totalmente il criterio contributivo e non più quello misto. Riguardo alla seconda penalizzazione, tocca guardare all’importo lordo mensile della pensione che non può eccedere un valore pari a quattro volte il trattamento minimo (2.394,44 euro per il 2024) sino al raggiungimento dell’età di 67 anni.
Poi, e questo è la terza limitazione, concerne la durata della finestra mobile. Per i dipendenti del privato e i lavoratori autonomi la finestra sale da tre a sette mesi, con prima decorrenza fissata per il primo settembre 2024. Per gli impiegati delle PA l’attesa sale a nove mesi dal perfezionamento dei requisiti. E per i dipendenti della scuola la finestra si apre il primo settembre dell’anno in cui sono maturati i requisiti.
Con l’APE sociale coloro che potranno andare prima in pensione nel 2024 dovranno avere 63 anni e 5 mesi. Con la proroga della misura speciale di uscita (al 31 dicembre 2024) è infatti aumentata l’età anagrafica. Cambiano anche i limiti di incumulabilità dell’anticipo pensionistico. E questi sia con i redditi da lavoro dipendente o autonomo (con l’esclusione del lavoro autonomo occasionale nei limiti di 5.000 euro annui).
Le nuove regole per poter accedere all’anticipo pensionistico garantito dallo Stato impongono quindi un aumento dell’età anagrafica di 5 mesi. Tutto ciò sempre nell’ottica di attesa di maturare l’età fissata per la pensione di vecchiaia (cioè di arrivare ai 67 anni) e di “accettare” un sussidio ponte mensile d’importo massimo di 1.500 euro lordi al mese.
L’APE sociale vale solo per particolari situazioni. La disoccupazione, l’essere un caregiver, l’invalidità civile di almeno il 74%, lo svolgere o aver svolto attività cosiddette “gravose” o usuranti. Essenziale è poi il poter far valere un minimo di 30 anni di contributi. Gli anni diventano 36 per chi svolge attività gravose.
La Consob avverte sulle crescenti frodi finanziarie su WhatsApp, dove truffatori utilizzano nomi noti per…
AirTag 2, in arrivo nel 2025, promette miglioramenti significativi in prestazioni e sicurezza, mantenendo il…
Le economie dell'Europa dell'Est, colpite dal rallentamento tedesco e dalla crisi industriale, affrontano sfide significative,…
Weekend turbolento per i viaggiatori italiani: uno sciopero di 24 ore senza fasce di garanzia…
Brembo riporta ricavi di 2,93 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2024, con…
Mara Venier condivide le sue fragilità e esperienze dolorose in un'intervista, affrontando temi di violenza,…